Una razza millenaria

 

 

Le oramai decennali ricerche storiche hanno dimostrato che i Celti, già nei primi secoli del millennio appena trascorso, possedevano grandi levrieri, probabili diretti discendenti dei levrieri egiziani immortalati in molti dipinti e sculture del tempo. Questi primi grandi levrieri, anche in considerazione del loro utilizzo venatorio, sono stati selezionati per avere grande taglia, forte muscolatura e anche buona resistenza ai rigidi ed umidi climi nordici; forse per questo motivo il pelo lungo e ruvido è stato fin da subito prediletto a quello raso e questa antica variante del nobile levriero si è persa nei meandri della storia.

Di questo nobile cacciatore, progenitore di Wolfhound e Deerhound, si fa menzione, con tanto di descrizione e particolari, in uno scritto di console romano nel 391 D.C. anche se, in scozia, le tracce dello stesso sono risalenti al primo e al secondo secolo D.C.

La sua presenza nel lungo periodo medioevale è legata alle corti nobiliari dove si era soliti utilizzarlo per la caccia al lupo e ai grandi ungulati; questo affiatamento uomo-animale, unito al suo particolare carattere e temperamento, gli hanno permesso di conquistarsi, pian piano, un posto d’onore all’interno delle antiche e nobili famiglie diventando un insostituibile compagno d’esistenza.

La sua fama all’interno di quasi tutti le corti europee del tempo è stata anche favorita dall’usanza, protrattasi fino al 1700, di far dono di una coppia di Irish Wolfhound in occasione di importanti eventi quali ad esempio matrimoni, visite ufficiali e firma di alleanze tra stati. In questo modo il nobile levriero è uscito dai confini della sua terra di selezione per trapiantarsi in Francia, Spagna, Svezia, Persia ed India, solo per citare alcune delle tante potenze mondiali d’allora in cui fu esportato.

La graduale scomparsa del lupo e l’ esasperata esportazione di molti soggetti in terre straniere causarono la quasi estinzione di questo meraviglioso levriero. Solo alla fine del diciannovesimo secolo un rinnovato sentimento nazionalista con la riscoperta della passata “cultura celtica “ e di tutto ciò che nei secoli l’aveva contraddistinta, erse il nobile cacciatore quale simbolo dei nobili valori del passato.

Si deve ad un militare, il celeberrimo Capitano Graham, il maggiore impegno profuso nel tentativo di risollevare le sorti del nobile levriero. Egli percorse in largo ed in lungo tutta l’irlanda nel tentativo di reperire alcuni tra gli ultimi soggetti ancora fortunatamente sopravvissuti; vista l’ esiguità del loro numero e la perdita di alcune caratteristiche ritenute da lui fondamentali per la razza, utilizzo, nei primi anni di allevamento e selezione, anche alcuni Borzoi, Deerhound ed Alani. Lo standard che stilò in quegli anni di duro lavoro è giunto fino a noi con pochissime variazioni.

Il kennel club irlandese ammise una “classe straordinaria” per gli I.W. nel 1879 e, nel 1885, venne fondato il primo club ufficiale di razza che ha avuto il merito di riportare agli antichi splendori ed apprezzamento questa magnifico cane che, anno dopo anno, si sta  ancora espandendo, praticamente in tutti gli stati del mondo.  
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